Dovrei fare domani il punto della terza settimana, ma stasera sono libera dopo un’intensissima giornata dedicata alla scrittura, perciò dedico un post tutto alla maratona a cui ho partecipato oggi.

Sono assolutamente entusiasta!

Le regole erano queste (cito dal post ufficiale di Kei):

In cosa consiste? Come rivela il nome, è una vera e propria maratona di scrittura, che si propone di fare in un giorno quello che, il NaNoWriMo, fa in un mese. Puntate ad un obiettivo ambizioso di wordcount, da raggiungere entro la giornata. Dimostreremo che scrivere 10.000 parole in un giorno non è fantascienza.

Come funziona: Scegliete un obiettivo di qualunque tipo. Possono essere 5000 parole come 10.000 o 15.000, dipende tutto da cosa preferite. Io, personalmente, andrò per le 10.000. Fatto? Benissimo. Ora pensate a quanto riuscite a scrivere in un’ora: questo sarà il vostro obiettivo per ogni sprint della giornata. Trattandosi per l’appunto di una maratona, ogni ora dovrete cercare di raggiungere quella quota.
Un esempio banalissimo: io scrivo grossomodo 1000 parole in un’ora. Significa che potrò dividere il mio obiettivo di 10.000 parole giornaliere in dieci piccoli pezzi, uno per ogni ora! Chiaramente, nel mezzo ci saranno le dovute pause per prendere fiato.
[…]

Tenete presente che NON sarà una gara. Non sarà una battaglia a chi scrive più parole. Sarà una corsa di resistenza – dunque nessuno vi chiederà di scrivere 10.000 parole in trenta minuti. Andate con calma, dosate le forze, prendetevi cura dei vostri bisogni lungo la strada e ponetevi obiettivi ragionevoli. Soprattutto, siate consapevoli che è un’iniziativa atta a rendere più stimolante e divertente una giornata come tante altre del NaNo; non temete di osare, se la paura di non essere all’altezza vi frena <3 siamo tutti sulla stessa barca.

Molto semplice, no?

Bene, facciamo un passo indietro a ieri. 

Ero abbastanza triste, a fine giornata. Avevo sonno, volevo fare tutt’altro rispetto a scrivere (vedere The Crown non fa bene, perché poi voglio continuare a vedere le puntate) e ho scritto pochissime parole, dopo una settimana in cui non sono stata scintillante.

Non volevo riporre troppa speranza in questa maratona. Mi sono tenuta sulle 750 parole all’ora di obiettivo, per raggiungere, a fine giornata, un totale di 7.500 parole. Mi sembrava fattibile.

Be’, alla fine, non era stato fattibile.

Di più.

Sono ancora tutta entusiasta e saltellante (non è solo merito degli gnocchi alla romana che ho mangiato a pranzo, no no), perché dopo le prime tappe in cui mi sono un attimo aggiustata al ritmo, ho visto che funzionava una meraviglia

Essere obbligata a fermami una volta raggiunto l’obiettivo (spesso l’ho superato perché non tenevo il wordcounter a vista, giustamente) è stato una vera manna. Mi ha aiutata ad andare in bagno, a mangiare, a sgranchirmi, a leggere un po’ tutt’altro e a lasciare che il cervello portasse avanti le idee che erano lì, ma che se avessi continuato a scrivere o a stare davanti allo schermo sarebbero rimaste al fondo del cervello a sfuggirmi per dispetto.

Inoltre, andare a rapporto ogni ora nel post sul gruppo facebook non solo mi ha fatto sentire meno sola, ma mi ha dato la carica e ho potuto dare la carica agli altri a mia volta. Il che mi fa sempre piacere, anche se ultimamente sono sempre più spesso chiusa in me stessa che non riesco a tendere le mie manine verso gli altri.

Così, scherza scherzando, ho scritto tre capitoli complessi e preoccupanti che ho dovuto aggiungere in seguito alla rivelazione esistenziale dell’altro giorno. Inoltre ho raggiunto l’obiettivo giornaliero che mi ero prefissata.

E l’ho superato.

Di parecchio.

Cioè, il mio bellissimo excel per monitorare la situazione parla meglio di me:

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Confesso che mi ero preparata la formattazione condizionale nel caso non avessi raggiunto l’obiettivo orario, per dire quanto fossi sicura di me.

Ero davvero uno straccio, mi sembrava di non essere in forma come altri anni e, se c’è una cosa che mi demoralizza, è rendermi conto di quanto mi sto arrugginendo e sto perdendo contro me stessa.

Ora sono carica, sono super entusiasta, ho la sensazione di aver speso bene la mia domenica e vorrei riprovare quanto prima con una routine simile.

Intanto, per ora, mi godo il picco del mio grafico del NaNo:

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Tanto comunque, alla fine della fiera, non è finita qui. La storia non è finita né il mese è finito.

E ho un altro weekend davanti da rendere utile.

Uuuuuh~!