Inauguro una nuova serie di post, Letture Vintage, con un harmony ritrovato in una soffitta polverosa, dalla stessa autrice che ha inaugurato la collana Harmony in Italia: “Nell’antro della belva” di Anne Mather edito in Italia nel 1988.
Come resistere all’odore di muffa e alle pagine ingiallite di un pezzo di Storia?
Quando, da uno svuotamento di mansarde, un’amica mi ha mandato la foto di questo vecchio Harmony (di cui avevo sentito parlare in un podcast) con la domanda: “Ti interessa?” ho URLATO.
Approfondire la storia del romance mi ha creato una certa curiosità per i titoli più vecchi, per autrici e altre professioniste che hanno lasciato un segno nel genere. Essendo poi i romance contemporary (e non) uno specchio del periodo storico in cui sono stati scritti, la curiosità è doppia.
Perciò di fronte a un pezzo da museo come “Nell’antro della belva”, che conoscevo solodi fama, non ho resistito e l’ho letto.
Ho appricciato la lettura con curiosità e poche aspettative, ed è stata un’esperienza interessante che infatti sto ripetendo (e intendo ripetere con qualsiasi vecchio Harmony mi capiti sotto mano, soprattutto se di seconda mano).
Non è detto che questa diventi una rubrica molto ricca, perché dipende da fattori al di fuori del mio controlo (ossia: ritrovamenti archeologici), ma per ora ho almeno altri due titoli!
(Sto leggendo anche degli Harmony più contemporanei sempre For Science™ e vedrò come raccogliere quelle considerazioni!
Ovviamente sto cercando di evitare come la peste quelli con surprise babies e gravidanze, ma sono ovunqueeeeeeee!)
Ho alcune osservazioni da fare su storia, personaggi e tecnica di scrittura, ma prima…
Di che parla il romanzo? E chi è questa Anne Mather?
La trama
Nell’antro della belva (Leopard in the Snow)
Perdere la strada perché sorpresi da una tempesta nel nord dell’Inghilterra, in una regione quasi deserta piena di neve, non può essere considerata una colpa e, se s’incontra provvidenzialmente una casa isolata, si può
di solito chiedere ospitalità ed essere bene accolti.
È quello che pensa Helen, quando, all’avvicinarsi della notte, si trova nel bel mezzo di una distesa bianca e immacolata…
Ma se invece il primo essere vivente che vedi è un ghepardo che ti balza contro? E il secondo un uomo enigmatico e severo che ti considera sua prigioniera?
E il terzo un ex lottatore dal cranio pelato?
Povera Helen…
Purtroppo non è un dark romance né un MMF!
L’autrice
Anne Mather
Nata Mildred Grieveson (1936), è un’autrice britannica molto prolifica con oltre 160 romanzi per Mills&Boon e Harlequin.
Due grandi marchi di romance, ormai fusi in uno (Harlequin), di cui parlo meglio nel post “Questioni di sottogenere: Contemporary Romance” 😀
Essendo una delle autrici di punta, ha fatto parte del lancio della collana Harlequin Presents (categoria più sensuale) nel 1973 e in Italia il suo “Per l’amore di un gitano” è stato scelto per inaugurare la collana Harmony.
Il suo romanzo del 1974, Leopard in the snow (Nell’antro della belva, appunto), ha avuto
un adattamento cinematografico nel 1978.
Osservazioni
Le descrizioni dettagliatissime degli outfit
Ebbene sì, mi è sembrato di essere su Wattpad, solo che lì c’erano le immagini, mentre Anne Mather usa le parole per informarci di cosa indossa Helen a ogni cambio d’abito, e anche come Dominic si veste durante le sue comparsate. Un tuffo nella moda anni ‘70, con combo di colori azzardate per i giorni nostri 😀
Vibes da “la Bella e la Bestia”
Helen viene “tenuta prigioniera” da Dominic, che vuole evitare che lei spifferi il suo nascondiglio al mondo (visto che è un famoso ex-pilota, e lei è una signorina dell’alta società, oltre che fangirl). Come la Bestia, Dominic è un cafonazzo brontolone, e claudicante dopo l’incidente che ha messo fine alla sua carriera.
Bolt, il suo unico servitore, poteva essere un terzo partner per come sviluppa un rapporto più forte con Helen rispetto a Dominic, ma okay. Niente MMF per me negli Harmony.
L’age gap
Helen ha l’età magica delle protagoniste dei romance: 22 anni. E si vede, anche se essendo di buona famiglia e cocca di papà imprenditore, ha una certa indipendenza, un’auto (nel film è un’Alfa Sud! SIGNUR).
Dominic è sui 38 anni e non si vede. Che sia brontolone non lo rende automaticamente maturo, ecco. Anche perché i suoi tira e molla sono proprio da ragazzino che non sa cosa vuole dalla sua vita, nonostante vogliano dare vibes da Uomo Tormentato™.
Niente sexy times, ma quella sauna…
Mi aspettavo che non ci fossero scene d’amore, perché il romanzo originale è uscito nel 1974, quando i category romance non avevano ancora introdotto un’erotismo più esplicito.
Però la signora Mather si è difesa bene con una scena nella sauna, per cui mi sono sbattuta il libro in faccia per la mossa azzardata di Helen, ma che allo stesso tempo ha dato frutti più piccanti (per quanto non espliciti) del previsto!
“Storpio! Mostro!”
Come dicevo, Dominic zoppica e ha bisogno frequente di fisioterapia (di cui si occupa Bolt, nella sauna… si capisce perché ci ho visto del potenziale MMF?), e della parola “storpio” si abusa, sia da parte di Helen sia da parte sua.
Da Dominic si capisce, ma da Helen non me lo aspettavo, visto che dovrebbe essere la buonae carina eroina della storia: è un ritratto interessante di quel che veniva considerato Buono™ in una protagonista degli anni ‘70.
Immagino però che la sua bontà stia nel dire “non importa che sei zoppo, ti amo lo stesso!”
Che ritmo!
È una storia in cui, di fatto, non succede chissà cosa: Helen passa un sacco di tempo a dormire, cambiarsi, parlare con Bolt, discutere con Dominic, fare i massaggi sexy a Dominic a sorpresa, fare casini con la macchina, e altre cose che sembrano poco avvincenti sulla carta ma, in qualche modo, è stato difficile staccarsi dal libro e le pagine scorrevano veloci.
In conclusione
Non sapevo cosa aspettarmi ed è stata una lettura dal sapore di vecchio film, con le voci e i colori sbiaditi dalle tecniche obsolete, e come tale ho preso tutto.
Le descrizioni dettagliate dei vestiti mi hanno ricordato un particolare dell’autobiografia di Margaret Thatcher di cui avevo sentito parlare, ossia che lei descriveva con attenzione i suoi outfit proprio perché abituata a leggere romance (quei dettagli umanizzanti che non ti aspetti da personalità poco umane).
In generale, lo stile è più descrittivo di quanto sia abituata (l’incipit è una lunga descrizione, dal sapore manzoniano, del nord dell’Inghilterra), non so se sia la penna di Anne Mather o una caratteristica dell’epoca.
Però mi ha colpito davvero tanto la scorrevolezza della storia, il ritmo serrato, nonostante non ci sia, nella caratterizzazione, tutta quella profondità a cui sono abituata dai romance più lunghi.
Per il resto, ho ritrovato quegli elementi di cui parlano molti saggi in “Dangerous Men and Adventurous Women”: l’eroina che è un po’ un placeholder per la lettrice, l’eroe scontroso che in questa storia è prima di tutto un villain, ma alla fine è domato anche lui dall’amore della protagonista.
Mi ha sorpreso positivamente un elemento: Helen ha una matrigna con cui non va molto d’accordo, ma nella parte finale mi è sembrata lei quella più di supporto per la protagonista, mentre il padre continua a trattarla da povera piccola da proteggere e che non ha bisogno di un’indipendenza.
Se questo non fosse stato un category romance, penso che ci sarebbe stata più profondità per il rapporto con la matrigna,ma è stata una sorpresa piacevole anche solo questa caratterizzazione più sfumata di una donna che Helen non descrive proprio con parole amorevoli!