Parole scritte: 16.347/50.000
I primi giorni sono stati relativamente tranquilli, sono riuscita a procedere senza particolari intoppi scrivendo in media per tre sessioni di 20 minuti al giorno, con tanto di yoga a inframezzare le due post-lavorative.
Sì, i personaggi si muovevano e parlavano in modo un po’ awkward, non stavo ritrovando la sintonia con loro trovata tra il racconto scritto a dicembre 2020 e quelli scritti per il Writober, ma mi dicevo: è solo che sono proprio agli inizi con loro, non sono ancora in armonia con loro stessi, man mano che li scrivo li sentirò meglio.
Non mi aspettavo minimamente che giunta alla scena clou, che morivo dalla voglia di scrivere e che ho scritto con entusiasmo tra venerdì e sabato (durante il live write-in da Dru C. Alba, soprattutto), avessi un’improvvisa illuminazione.
Di preciso, quando ero prontissima per il mio meritato riposo con un buon libro, mi colpisce a tradimento una realizzazione sconvolgente:
ho iniziato al momento sbagliato.
Mi sono rigirata la soluzione nella testa per un po’, ma alla fine ho dovuto accendere la luce, recuperare il quadernino del brainstorming e dare un senso ai pensieri caotici.
E sì, avevo ragione. Ho sbagliato.
Credevo di aver spostato più avanti l’inizio nel modo corretto, ma non ci sono mai limiti all’autoconvincimento e ai tentativi di preservare quel che è già stato stabilito.
Non ricordo perché ho pensato che quello che avevo scelto fosse un meet cute perfetto. Mi viene il sospetto di aver interpretato nel modo sbagliato i manuali di scrittura a cui mi appiglio sempre quando non mi fido delle mie capacità di plottare.
Comunque, ho scelto il meet cute sbagliato.
Quella scena che morivo dalla voglia di scrivere era il meet cute perfetto per questa coppia e l’ho posticipata di ben sei scene.
Capisco che dilazionare il piacere sia una tecnica efficace per renderlo più intenso (immagine molto coerente con ciò di cui sto scrivendo), ma a volte il mio sfiora il masochismo e non è neppure di mio gusto.
Sabato sera stesso ho scritto alla beta per condividerle questa epifania, ho ricevuto la confortante rassicurazione che non ero ubriaca di sonno e mi sono appisolata serenamente.
E domenica sono ripartita dal meet cute che doveva essere.
Finalmente, ogni parola suona giusta.